Assistenza legale
Diritto Bancario
Lo Studio Legale Calvetti & Partners di Treviso è leader nel Diritto Bancario e Diritto Finanziario assistendo e consigliando il cliente per qualsivoglia problematica relativa a rapporti bancari e prestazione di servizi d’investimento.
L’attività che svolgiamo è rivolta alle Aziende e ai consumatori.
In particolare, ci occupiamo di contenzioso giudiziale che seguiamo avanti le Autorità ordinarie -Tribunale, Corte d’Appello, Corte di Cassazione -, gli Organismi Arbitrali e di Mediazione, il Conciliatore Bancario e Finanziario.
Nel contenzioso con le Banche, lo Studio legale Calvetti & Partners cura la negoziazione conciliativa e l’assistenza in giudizio nelle cause, in ambito civile e penale, per usura e anatocismo su conti correnti bancari, mutui e leasing, con lo scopo specifico di permettere al cliente la restituzione di quanto ha pagato indebitamente.
Nel contenzioso con gli Intermediari Finanziari, lo Studio legale Calvetti & Partners si occupa di ottenere il risarcimento del danno patito dal cliente a causa di perdite da investimenti in azioni, obbligazioni, strumenti derivati e, in genere, prodotti finanziari.
In questi ambiti, pertanto, viene compiuta un’analisi volta a verificare la correttezza di operato delle Banche e degli Intermediari, in particolare verificando il rispetto della normativa codicistica, del Testo Unico della Finanza, del Testo Unico Bancario e dei Regolamenti Consob.
Quanto tempo si ha per poter far causa ad una Banca?
Nel caso in cui il conto sia stato già chiuso si hanno dieci anni di tempo per intentare la causa e si può agire per il recupero di tutto, anche se il fido di conto corrente è durato, ad esempio, 30 anni, perché la prescrizione non decorre mentre il conto è aperto. Se non si ha la documentazione la si può chiedere alla banca, che deve per legge rilasciarla entro tre mesi ai sensi dell’art. 119 Testo Unico Bancario e secondo la legge sulla privacy.
La banca però, in genere, non consegna la documentazione più vecchia di dieci anni dal momento in cui la si chiede, per cui, se non si ha la documentazione relativa al periodo anteriore a dieci anni, per quel periodo non si possono fare i conteggi, a meno che non si riesca ad ottenere (in via giudiziale dal Giudice) l’ordine alla banca di esibirla. Se la banca ha superato i tassi usurari, si può presentare denuncia querela per usura. Una volta depositata la denuncia querela, è possibile presentare una domanda come vittima dell’usura, ai sensi dell’art. 20 della L. n. 44/99 (e successive modif. e integraz.), per poi chiedere la sospensione di 300 giorni (rinnovabile eventualmente per altri 300 giorni) dai termini di pagamento, quali i termini dei pignoramenti, nonché di tre anni per gli adempimenti fiscali.
In quali casi si può fare causa ad una Banca?
E’ possibile fare causa alla Banca soprattutto per i casi di Anatocismo Bancario è cioè quella pratica bancaria in forza della quale gli interessi maturati sul saldo debitore, generalmente a cadenza trimestrale, vengono capitalizzati, ossia riportati “a Capitale” producendo trimestre per trimestre sempre più interessi. In questo tipo di cause ricalcoliamo il saldo in base ai corretti criteri, fin dall’apertura del conto corrente, e chiediamo che la banca sia condannata a restituire la differenza tra il saldo che essa pretende e il saldo calcolato da noi. Il saldo ricalcolato prenderà in considerazione, oltre che gli illegittimi interessi anatocistici, anche gli interessi ultra-legali passivi ed eventualmente superiori alle soglie usurarie ex L. n. 108/96, le commissioni di massimo scoperto, le valute e le spese di tenuta conto. Quando invece non ci sono fidi, o i fidi sono troppo modesti, o sono durati troppo poco, emergono differenze non abbastanza alte per cui convenga agire perché a conti fatti i margini sono veramente irrisori.
Anche su Mutui e Leasing si possono ravvedere delle irregolarità che possono portare il cliente a far causa alla propria Banca. Vediamo specificatamente alcuni casi :
1. al computo degli interessi anatocistici sempre presenti nel sistema di ammortamento c.d. alla francese: rata costante comprendente una quota crescente di capitale e decrescente di interessi;
2. all’indeterminatezza ed all’indeterminabilità del tasso di interesse applicato;
3. al cumulo degli interessi di mora con gli interessi dovuti sulle somme concesse in mutuo;
4. ai tassi di interesse usurai;
5. alla continuazione della contabilizzazione delle rate a scadere dopo la decadenza del beneficio del termine.
Poi ci sono i contratti Derivati o SWAP, che sono stati fatti sottoscrivere dalla “clientela” con l’argomento allettante che costituivano una sorta di assicurazione o di copertura contro il rialzo dei tassi d’interesse, solo che il tempo ha dimostrato trattarsi di una pia illusione e si sono verificate molto spesso delle enormi perdite per le imprese e le attività commerciali che hanno sottoscritto tali contratti. Chi si trovasse in una tal posizione, dovrà approntare un promemoria che spieghi l’evolversi degli eventi e della documentazione che, ad essa allegata, riguardi i rapporti intercorsi con la Banca, in una con quella relativa agli addebiti e accrediti intercorsi nel periodo in modo da avere la prova dell’entità dell’effettiva perdita subita a causa del derivato (cd. swap).
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