Richiami airbag Takata Citroën C3 e DS

L’ordinanza emanata dal Tribunale di Torino a ottobre 2024 chiarisce aspetti controversi della questione in esame, delineando le responsabilità oggi ascrivibili a PSA ITALIA S.p.a.
CITROEN C3 class action studio legale Calvetti

Nel corso del 2024, è stata avviata – anche in Italia – la procedura di richiamo per oltre 600.000 autovetture Citroën prodotte tra il 2009 e il 2019. I modelli interessati dal provvedimento sono la Citroën C3 e la DS DS3, per un totale di circa 500.000 unità del primo modello e oltre 100.000 unità del secondo.

Secondo quanto riportato nelle comunicazioni inviate ai consumatori, il richiamo è dovuto a un difetto degli airbag forniti dalla società giapponese Takata. Il difetto consiste nel possibile deterioramento del propellente interno, con il conseguente rischio che, in caso di incidente, l’airbag si gonfi con una pressione eccessiva, determinandone la rottura. Tale malfunzionamento potrebbe causare gravi lesioni al conducente e ai passeggeri o, nei casi più gravi, il decesso degli stessi.

Nella missiva inviata ai proprietari dei veicoli interessati è indicato un link attraverso il quale è possibile verificare, mediante l’inserimento del numero VIN (“Vehicle Identification Number”), se il veicolo rientra tra quelli soggetti al richiamo. Inoltre, viene fornito un collegamento per individuare il riparatore autorizzato più vicino.

Numerose segnalazioni pervenute alle associazioni dei consumatori – con cui lo Studio collabora – evidenziano un significativo ritardo nella gestione del richiamo, con conseguenti disagi per i proprietari dei veicoli coinvolti. L’impossibilità di utilizzare l’autovettura a causa del rischio connesso al difetto costituisce un danno concreto per il consumatore, il quale si vede costretto a sospendere immediatamente l’utilizzo del proprio veicolo.

Anche Stellantis, gruppo automobilistico di cui Citroën fa parte, ha riconosciuto le difficoltà riscontrate dai propri clienti, confermando la presenza di tempi di attesa particolarmente prolungati per l’esecuzione degli interventi di sostituzione degli airbag difettosi.

 

A seguito delle segnalazioni ricevute, lo Studio ha intrapreso un’azione legale collettiva al fine di tutelare i consumatori danneggiati e garantire il riconoscimento di un equo risarcimento per il pregiudizio subito a causa dell’impossibilità di utilizzare il proprio veicolo per un periodo eccessivamente lungo.