Banca Popolare di Bari

Fondata nel 1960, la Banca Popolare di Bari, oggi Banca del Mezzogiorno S.p.a., vanta attualmente circa 70.000 soci distribuiti su tutto il territorio nazionale.
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La crisi della Banca Popolare di Bari (BPB) ha avuto origine da una serie di problematiche organizzative e gestionali segnalate sin dal 2010 dalla Banca d’Italia. Nel 2014, BPB acquisisce il controllo della Banca Tercas, istituto con 750 milioni di euro di perdite, operazione che include un contributo del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) pari a 330 milioni di euro. Tuttavia, tale intervento viene contestato dall’Antitrust europeo in quanto presunto aiuto di Stato, decisione poi annullata nel 2019 dal Tribunale dell’Unione Europea.

Nel 2015, a seguito della riforma delle banche popolari voluta dal Governo Renzi, l’assemblea dei soci di BPB delibera la riduzione del valore delle azioni da 9,53 a 7,5 euro. Nel 2016, il Consiglio di Stato sospende la riforma, bloccando il processo di trasformazione della banca in S.p.A. e compromettendo la raccolta di capitale di rischio.

Nel 2017, la crescente preoccupazione tra i risparmiatori porta a un ulteriore crollo del valore delle azioni, che scendono a 3 euro entro la fine dell’anno. La situazione economico-finanziaria della BPB continua a peggiorare: al 30 giugno 2018, i crediti deteriorati della banca ammontano a 2,5 miliardi di euro su un totale di 7 miliardi di crediti.

Nel 2019, la situazione diventa insostenibile. La Banca d’Italia rileva un “vero e proprio stallo gestionale” e, constatata l’incapacità del management di proseguire l’attività senza rischiare la liquidazione, commissaria BPB a fine 2019. A seguito dell’impossibilità di reperire capitale da investitori privati, il Governo interviene per ricapitalizzare la banca con fondi pubblici: Invitalia, società controllata dal Ministero dell’Economia, riceve fino a 900 milioni di euro, successivamente versati a Mediocredito Centrale, che assume il controllo della BPB insieme al FITD.

Numerosi azionisti e obbligazionisti della Banca Popolare di Bari si sono trovati esposti a ingenti perdite a causa della gestione irregolare dell’istituto e della mancata trasparenza informativa.
Lo Studio ha quindi avviato un’azione collettiva finalizzata alla richiesta di risarcimento.